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Approfondimenti

- Nascita dei riti e delle antiche usanze -

All’origine di ogni rito, di ogni vecchia usanza, c’è il sentire, ovvero un “suggerimento” che uno Spirito ha dato a qualcuno.

Funziona così: il “tramite” o Stregone si concentra su un fine che vuole raggiungere entrando così in uno stato di coscienza alterato (leggi “non-ordinario” o “straordinario”, ovvero non caotico).

Stabilito il collegamento, lo Spirito (o Divinità) Patrono gli dice o gli fa vedere cosa deve fare per raggiungere lo scopo.

Se lo Stregone lo fa, ottiene il risultato voluto, non importa quanto senza senso possa essere quello che deve fare (il rito).

Esempio: batti il bastone 3 volte per terra nel preciso momento e luogo in cui SENTI di doverlo battere ed ecco che si scatena all’improvviso un temporale.

Per lo Stregone funziona, MA non è assolutamente detto che questo “modus operandi” funzioni anche per altri, tuttavia la voce si sparge, ed ecco che nel tempo questo diventerà un rito popolare per la pioggia.

Sono assolutamente propenso nel pensare che tutti i riti siano nati così in origine.

Si tratta dunque di riti “rivelati” e che sicuramente un tempo avevano un significato ben preciso e una funzionalità per chi li ha ricevuti in origine.

La massa poi li ha solamente emulati, limitandosi a seguire le istruzioni che qualcuno ha lasciato, ma senza sapere come questi riti abbiano avuto origine.

La massa sapeva che secondo quanto tramandato, “facendo questo si otteneva questo”.

Volevano la pioggia?

Battevano il bastone, ma senza sapere DOVE (spazio) e QUANDO (tempo) precisamente batterlo, perchè non avevano il SENTIRE se non erano “tramiti” degli Spiriti.

Ecco che qualche volta la pioggia cadeva, ma molte altre volte no, MA quelle poche volte bastavano per mantenere viva la ritualità.

Nel tempo è probabile che qualcuno a sua volta abbia introdotto delle modifiche per cercare di migliorare il risultato.

A questo punto il ciclo di emulazione riprendeva nuovamente, si scordava pian piano il vecchio rito e si seguiva quello nuovo, e così via nel tempo.

Spesso molti dei riti più antichi osservavano il principio noto come legge della similarità, uno dei cardini della magia primitiva, che Frazer ha ben spiegato, come molti altri studiosi.

Ciò che questi meri studiosi omettono sempre di dire però è che una azione diventa magica solo se alle spalle di chi la esegue c'è una Forza (uno Spirito) che la supporta.

Lo studioso non lo dice semplicemente perché essendo un “teorico” non può saperlo, mancando di esperienza pratica!

Senza il supporto di una Forza Occulta infatti il rito diventa una mera rappresentazione teatrale sterile ed inanimata e dunque nulla accade, se non quella volta ogni tanto per pura casualità, come da statistica.

Tale “legge” è da ritenersi dunque valida, MA se manca l'azione magica nulla muta e niente si trasforma…

Annotazioni

Se desideri approfondire questo interessante argomento, puoi trovare tutte le spiegazioni necessarie nel testo L’antica stregoneria italiana, in cui ho spiegato anche i cardini della “magia primitiva”, facendo diversi brevi esempi delle ritualità effettivamente praticate dalle streghe del passato.

Acquisire e sviluppare il “sentire” è solo uno dei tre Talenti che sono richiesti nella Tradizione di Striaria per essere ammessi nel “terzo cerchio”, se vuoi saperne di più puoi trovare tutte le informazioni necessarie nei seguenti testi:  Striaria: Grimorio di stregoneria rituale e Striaria: il Culto delle Streghe.

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